Friulane Romantica
Friulane modello Romantica in pregiato velluto rosa antico con effetto damascato. L’elegante velluto viene esaltato da un grossgrain in tinta e dal modello a punta sfilata. La calzata delle friulane risulta confortevole e di un’eleganza speciale anche grazie al morbido sottopiede in velluto rosa antico. La suola in gomma con tacco accennato riprende la tradizione dell’utilizzo dei copertoni di bicicletta.
Le Friulane sono state realizzate artigianalmente in laboratori friulani e secondo la tradizione locale. CiΓ² che contraddistingue queste Friulane Γ¨ la cucitura eseguita rigorosamente a mano per unire la tomaia alla suola. Tutti i materiali utilizzati sono di alta qualitΓ e provengono da manifatture italiane.
Le Friulane in velluto damascato rosa appartengono alla Capsule Collection ideata e sviluppata da La Cort e MaelΓΉ Udine. Con l’obiettivo di riutilizzare stoffe da lavorazioni tessili di pregio, si Γ¨ dato vita a paia uniche nel loro genere realizzate secondo la tradizione locale friulana e in laboratori locali. Prodotto in edizione limitata e disponibile in due numerazioni. La calzata corrisponde al numero corrispondente ad una normale ballerina. In caso di dubbio, contatta il servizio clienti La Cort per chiarimenti sulla numerazione o contattaci su WhatsApp al 3929967222.
PRODUZIONE
Sono rimasti pochi produttori locali a realizzare e riproporre la storica friulana, con unβattualizzazione nei colori e nei materiali. Calzature realizzate totalmente in Friuli con materiali di qualitΓ e in tirature limitate. La suola Γ¨ realizzata con i copertoni delle biciclette (non utilizzati) come da antica tradizione.Β La lavorazione si avvale anche della cucituraΒ artigianale della suola alla tomaia con una complessa tecnica di cucito, realizzata ancora rigorosamente a mano come in passato. Un sapiente lavoro artigianale che rende gli scarpΓ¨ts unici, flessibili e confortevoli.
UN POβ DI STORIA
Lo scarpèt fino a qualche decennio fa era la calzatura tipica della Carnia e anche di tutto il Friuli. Si trattava di una vera e propria scarpa bassa senza tacco, di panno, velluto o di tela, con una suola di vari strati tela cucita fittamente con lo spago per irrobustirla, utilizzata da tutta la famiglia e realizzato in casa. Nei tempi più recenti si cominciò a recuperare i copertoni delle biciclette per realizzare le suole in gomma.
A seconda delle localitΓ e del periodo veniva realizzato con una punta piΓΉ o meno arrotondata o rivoltata in alto, anche la scollatura era piΓΉ o meno pronunciata ed eventualmente con un apice rivolto allβindietro. Si distinguevano poi gli scarpΓ¨ts di fatica creati con stoffe di recupero e resistenti, da quelli di gala in velluto nero, semplici o con un fiore ricamato sul tomaio.
Le donne poi nel periodo estivo si spostavano per vendere le loro creazioni e riuscirono ad avere un buon mercato a Venezia, soprattutto con i gondolieri, i quali stando in piedi tutto il giorno sulla superficie della gondola necessitavano di una calzatura comoda, fresca e che non rovinasse la vernice.
La diffusione dalle zone montane fino al Veneto determinΓ² nel corso del tempo lβuso di vari nomi come scarpette friulane, furlane, veneziane, papusse oltre a scarpets, che identificano anche varianti del modello originale.
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