Maschera in legno femminile
Maschera in legno femminile che appartiene alla tradizione carnevalesca della localitΓ montana di Sauris (UD), e viene anche definita Maschera Bella, insieme a quella maschile. Caratteristiche principali sonoΒ il volto chiaro, le labbra e le guancie rosse, fori per gli occhi e la bocca, il legno ben levigato e appunto dipinto.
ΓΒ possibile appenderla al muro; dimensioni massime 17 x 10 x h 23 cm.
Possibili imperfezioni sono caratteristiche intrinseche del prodotto realizzato comeΒ l’originale; minime differenze delΒ prodotto rispetto a quello dellaΒ foto indicano lβalta artigianalitΓ di un pezzo fattoΒ a mano.
PRODUZIONE
La lavorazione del legno, tipica di tutte le zone montane, ebbe un notevole sviluppo anche in Carnia. Sauris, data la sua peculiaritΓ di paese piuttosto isolato ed a una certa altitudine, ha coltivato fino ad oggi questa tradizione; i tre fratelli Plozzer si dedicano alla lavorazione del legno a 360Β° passando dallβarredo allβoggettistica, da componenti per lβedilizia alla creazione delle famose maschere di legno del Carnevale saurano.
UN PO’ DI STORIA
Secondo le leggende popolari, la comunitΓ di Sauris fu fondata da due soldati tedeschi che si rifugiarono in questa valle isolata ed impervia; i primi abitanti, infatti, giunsero da qualche valle al confine tra la Carinzia ed il Tirolo attorno alla metΓ del XIII secolo. Per piΓΉ di sette secoli i loro discendenti vissero in equilibrio con lβambiente alpino, ed oggi Sauris ha circa 400 abitanti che, interpretando in chiave moderna alcune delle attivitΓ tradizionali (artigianato, produzioni agroalimentari di nicchia) continuano a convivere con un ambiente che, dopo secoli, rimane ancora la risorsa piΓΉ preziosa.
Qui si Γ¨ sviluppato un famoso Carnevale (Der Zahrar Voschankh) che ha avuto notevoli influenze dal mondo tedesco ed alpino ed ha sviluppato dei personaggi molto ben definiti entro cui si deve svolgere la manifestazione. Le tipiche maschere sono: il RΓΆlar con abiti vecchi, campanacci e il viso sporco di fuliggine, il Kheirar con una scopa di rami di ontano e poiΒ si haΒ la suddivisione in Maschere Belle, Meno Belle e Brutte.
Al richiamo del RΓΆlar, col suo cinturone di rumorosi campanacci (rΓΆln), le maschere si radunano e girano per le vie del paese, seguendo il Kheirar e i suonatori. Una volta il Kheirar, armato di una grande scopa da stalla, entrava nelle case ed invitava le coppie di maschere a ballare, a turno, spazzando il pavimento tra lβuscita di una coppia e lβingresso dellβaltra, per cacciare simbolicamente lβinverno e le forze negative e far posto al nuovo ed alla primavera.
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